“Tutti i tatuatori di una volta adottano un codice etico, per il quale non si tatuano simboli politici, ubriachi, minorenni, tossici e gente non in grado di capire bene cosa sta facendo. E tra le varie regole non si tatuano il volto e le mani, perché c’è il 90% di pentimenti”. A pensarla così non è UNO qualsiasi, ma Gian Maurizio Fercioni, il Padre del tatuaggio made in Italy che quest’anno ha raggiunto i 51 anni di attività! Ecco, solo per dire che noi la pensiamo allo stesso modo. Perché, al di là della moda e del business, l’arte del tatuaggio prevede regole.
L’unica eccezione? Le mani.
In quali circostanze? In un’unica circostanza, ovvero che abbiate almeno il 50% del corpo già tatuato. Quindi, no trap, al Black Jack Tattoo Shop, please. Non per cattiveria, ma per una nostra etica.