Esperto di tatuaggi realistici in bianco e nero, Marco ha aperto il Black Jack Tattoo Shop nel 2004: con lui abbiamo cercato di capirci qualcosa in più, del mondo del tattoo, affrontandone i temi più ‘caldi’, dai pigmenti colorati vietati alla migrazione dei colori, dai cover-up alle normative Asl, tra fake news e doverose precisazioni.
Hai dei dubbi? Non ti fidare della rete, affidati ai professionisti! Per qualunque domanda, dubbio o chiarimento chiamaci in studio dal martedì al sabato dalle 14.00 alle 20.00 al 3384359778 o scrivici a info@tattooblackjack.it.
Tatuatore professionista da ormai ventisei anni, Marco Provolo, in arte Black Jack, ha inaugurato il suo studio nell’ormai lontano 2004. Nato a settembre di quell’anno in un piccolo locale di via Spolverini, oggi lo Studio occupa i civici 24 e 26 di via Mondadori, in Borgo Venezia, a Verona. È qui che, da ormai più di dieci anni, Marco accoglie la propria clientela, una clientela che, con il passare degli anni, è divenuta sempre più numerosa, eterogenea ed affezionata.
Appassionato, ed esperto, di realismo in bianco e nero, Marco realizza quasi ogni tipologia di tatuaggio, spaziando dal lettering al trash polka e dai mandala al giapponese. “Il tatuaggio – spiega Marco – per me è una vera e propria arte, una passione che sin da piccolo mi ha affascinato, stregato e segnato. Erano gli anni Novanta, ancora poche persone mostravano con orgoglio quei disegni indelebili incisi sulla pelle. È stato amore a prima vista: con la curiosità di un artista in erba mi sono avvicinato al mondo della body-art, frequentando, nel tempo libero, i rari tattoo shop di Verona. Finché, all’età di sedici anni, era il 1994, ho coronato uno dei miei sogni: farmi tatuare! Da qui, la dedizione per quest’arte è cresciuta in me, portandomi ad approfondirne le tecniche, studiandole sui manuali e, soprattutto, dal vivo, negli studi di quelli che, in futuro, sarebbero divenuti i miei colleghi”.
Un mondo, quello dei tatuaggi, che tra ignoranza e scarsa sagacia ha da sempre incontrato lo scetticismo di molte persone. Da qui, anche un ricco fiorire di leggende metropolitane e, soprattutto, di fake news. A fine 2021, ad esempio, ma se ne parlava da quasi un anno, era uscita una notizia che aveva profondamente destabilizzato il mondo del tattoo, ovvero il (presunto?) divieto di utilizzare pigmenti colorati per la realizzazione di tattoo…
Marco, ma quindi ora si potrà utilizzare solo il nero o si tratta di una notizia vera?
La notizia è vera, ma non del tutto. Come troppo spesso succede, i mass media hanno fatto di tutta l’erba un fascio, puntando più alla ricerca del sensazionalismo, che della verità. Dal 4 gennaio 2022 l’Unione Europea ha sì vietato i pigmenti colorati, ma solo quelli contenenti isopropanolo: si tratta, quindi, in tutto di ventisette colori, attualmente utilizzati anche per il trucco semipermanente e per il microblanding.
E quindi chi viene oggi in studio potrà avere regolarmente il proprio tattoo full color?
Dicamo che attualmente i nuovi pigmenti arrivano un po’ con il contagocce. Io nello specifico ad ora dispongo di quattro colori della World Famous Tattoo Ink, il verde Dark Aqua, il rosso Light Red, il bianco Strainght White ed il blu Dark Blue.
E per quanto riguarda l’inchiostro nero?
Al Black Jack Tattoo Shop utilizziamo esclusivamente i neri made in Italy della Panthera e quelli americani della World Famous Ink. Si tratta di pigmenti anallergici e realizzati con prodotti autorizzati dal Ministero della Sanità nonché inseriti nel Nuovo Regolamento dei Prodotti Cosmetici.
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Ogni tanto, in media due o tre volte all’anno, qualcuno tira fuori la solita notizia, trita e ritrita, della migrazione dei pigmenti colorati dei tatuaggi all’interno del corpo… Ovviamente si tratta di articoli dai titoli urlati nei quali le notizie vengono buttate lì a mo’ di slogan, per creare interesse – panico – curiosità – sdegno nel lettore e mettere in cattiva luce i tatuaggi e, perché no, chi li ha e chi li fa.
E quindi, questi colori, migrano o no?
Migrano, certo che migrano. Migrano in tutto il corpo esattamente come i coloranti alimentari presenti normalmente in bibite, gelati, caramelle, conserve, liquori o trucchi! La differenza? Che i coloranti alimentari è già stato dimostrato essere tossici, mentre quelli per tattoo no…
E per quanto riguarda l’argomento sicurezza all’interno dello studio?
Ovviamente sono in possesso dell’attestato rilasciato dall’Asl, lo studio ha ottenuto l’idoneità igienico – sanitaria, utilizzo solo materiali usa e getta e prima di ogni tatuaggio faccio compilare il consenso informato, la privacy e, attualmente, anche la documentazione per il Covid. Naturalmente all’interno dello studio vengono fatte rispettare tutte le disposizioni sanitarie per evitare la diffusione del Covid, da mascherine e gel al distanziamento.
Approfondisci QUI le linee guida dell’ISS.
Alleggeriamo un po’ la conversazione… Ci raccontavi prima che negli ultimi anni sono sempre più i clienti che vengono in studio non solo per realizzare un nuovo tattoo, ma anche per modificarne o coverupparne uno vecchio o che non piace più…
Ci spieghi come funziona un cover-up?
Effettuare un cover-up vuol dire coprire completamente, o quasi, un vecchio tatuaggio, realizzandone uno nuovo al di sopra: la prima regola da rispettare, da parte dell’artista, sarà quella di coprire l’inchiostro nero solo ed esclusivamente con dell’altro inchiostro nero, oltre a prestare attenzione ai colori con i quali si copriranno i pigmenti sottostanti che, con il tempo, si andranno inevitabilmente a mashare tra di loro… In alternativa al nero, potranno essere utilizzati altri colori molto scuri come il blu ed il verde scuro… Un’altra regola da accettare, da parte del cliente, è che un intervento di cover-up darà inevitabilmente vita ad un nuovo tattoo che sarà sempre più grande di quello ricoperto… questo per quanto scritto sopra, ovvero per la necessità di dover coprire zone di nero con campiture deep dark anche di grandi dimensioni. Alla base di un cover-up, però, ci dev’essere soprattutto la totale fiducia del cliente nei confronti dell’artista che, come tale, deve conservare una grande libertà, per realizzare interventi di questo tipo: interventi che risulteranno a regola d’arte solo nel momento nel quale si sarà riusciti a trovare un’adeguata mediazione tra le Regole e l’Esperienza del tattoo artist e le Esigenze del tatuato.
Qualche altra rapida domanda: esistono i tatuaggi bianchi?
No, il bianco serve sostanzialmente solo per illuminare.
Realizzi tatuaggi temporanei?
No, quelli li vendono in edicola e si chiamano decalcomanie.
Realizzi qualunque tipologia di tattoo?
No. Amo il realismo, i teschi ed i tatuaggi marinareschi, realizzo quasi qualunque soggetto, ma se posso evito i tribali, che sento meno nelle mie corde. Alla base del mio pensiero, comunque, c’è una grande ‘umiltà’: se vedo che qualcosa ‘non gira’ come dovrebbe, piuttosto di realizzare un lavoro di cui potrei non essere soddisfatto, lo rifiuto consigliando al cliente qualche altro collega.
Bene, se a questo punto mi volessi far tatuare da te, come dovrei fare?
Niente di più semplice. Chiamami in studio al 3384359778, scrivimi a info@tattooblackjack.it o via Messenger di Facebook o dm di Instagram… E dato che ci sei, segui i profili Facebook ed Instagram dello Studio!