Tatuo ormai da venticinque anni…
Eh, già, sono ormai 25 anni che tatuo… E ne sono passati 17 da quando, a settembre 2004, ho aperto il mio studio, il Balck Jack Tattoo Shop di Verona.
Ne ho viste di persone passare nel mio studio, in tutti questi anni: dal ragazzino ‘vergine’ al collezionista di tatuaggi, dalla madre di famiglia al biker barbudo, dal professore di storia all’avvocato penalista, dal personal trainer al tagliateste, dal chitarrista punk all’orchestrale della Filarmonica…
Quanti tatuaggi avrò realizzato? Non so, ma sicuramente molti, molti più di 5.000… Già, non sono pochi per niente. 5.000, forse anche 8.000 pezzi incisi sulla pelle. Centinaia di braccia, gambe, petti e schiene, piedi, mani e colli tatuati, decorati con i più disparati disegni e con stili differenti. Per quanto, infatti, sia un fucking addicted del Realismo in bianco e nero, in più di vent’anni di lavoro ho realizzato tatuaggi pressoché di ogni genere:
- Lettering
- Old School
- Tribali
- Giapponesi
- Biomeccanici
- Trash Polka
- Mandala tattoo
- Watercolor
- Line art tattoo
- …
Ed, ovviamente, in Realismo bianco e nero, troppo spesso definito scorrettamente 3D: le tre dimensioni, ovviamente tipiche di un soggetto realistico, contraddistinguono centinaia di tatuaggi, compresi numerosi soggetti Traditional/Old School.
Come dicevo prima, sono state migliaia le persone che ho tatuato in queste due decadi e mezzo di dedizione all’arte del tatuaggio: ognuno di loro è arrivato da me con il proprio bagaglio di idee, punti di vista, passioni, gusti, ma anche dubbi, perplessità, paure e leggende metropolitane!
Ebbene sì, il nostro è un mondo pieno di leggende metropolitane e di false credenze… Risultato di poca conoscenza della materia, ma anche, e spesso, di ingenuità, che mi ha portato a ricevere le richieste e le domande più disparate e, a volte, sconclusionate.
Quanto costa un tatuaggio di una spanna?
Si tratta della domanda che, nel 90 per cento dei casi, viene fatta per prima. Come ho scritto in uno dei miei ultimissimi post, prova a sostituire quella domanda con questa: “Quanto vale per me quel tatuaggio, teoricamente indelebile?”.
Perché per quanto il preventivo sia legittimo e sacrosanto, scegliere un tatuatore non è come girare su Amazon alla ricerca del prezzo più basso per un paio di Air Jordan. Giusto sapere “di che morte morire”, ma ancor più giusto “scegliere” l’artista più adatto alle proprie specifiche necessità e più in linea con i propri gusti.
Ad esempio, io, nel momento in cui ho deciso di farmi tatuare tutta la schiena con un pezzo Realistico, ho scelto l’artista, in quel caso il mitico Matteo Pasqualin, e per sette interminabili pomeriggi sono andato da lui a Rovigo (ora si è trasferito a Bergamo).
Ho speso molto? No, ho semplicemente uno splendido pezzo… senza prezzo!
Perché c’è tatuatore e tatuatore!
Nonostante online esistano svariati tattoo kit per principianti in vendita a prezzi irrisori, se non ridicoli (su Amazon il prezzo medio si aggira sui 60,00 – 80,00 euro quando normalmente una tattoo machine professionale costa più di 400,00 euro ed una pen sui 700,00!), il valore di un tatuatore, e di conseguenza di un tatuaggio, viene data dalla ‘genetica’ del tatuatore (“Artisti si nasce, esperti si diventa”, è uno dei miei motti), dal suo estro, dalla fantasia, dalle capacità, dalla ‘mano’, dall’esperienza e dalla competenza nell’utilizzo delle macchinette e nello stendere il colore.
Ma torniamo al prezzo…
Innanzitutto i tatuaggi non si prezzano a spanne: se dessimo un valore alle ‘cose’ in base alle dimensioni (avevo già espresso il mio punto di vista QUI!), la Gioconda di Leonardo da Vinci, 77cm per 53cm, dovrebbe costare molto, molto meno dei 25 metri de Il Paradiso del Tintoretto o della monumentale Colonna di Lucio Fontana. Invece non è così, ed a dare un valore economico di un tattoo sono lo stile, la complessità del lavoro, il posto dove verrà tatuato…
Quando lavoro, parto da un minimo di 70,00 euro: dentro ci sono gli aghi, gli inchiostri, tutti i materiali di consumo, le utenze, l’affitto… e 25 anni di esperienza. Il massimo invece non c’è, dipende dal soggetto, o dal progetto, che ti vuoi tatuare e, appunto, dalla sua complessità, nonché dal tempo ipotizzato per realizzarlo.
Ad esempio, le ormai famosissime strisce nere su braccia o gambe costano quanto una rosa realistica in bianco e nero di una dozzina di centimetri perché la realizzazione delle linee sulla pelle di un braccio o di una gamba è complessa ed il riempimento richiederà molto tempo.
Mi vorrei tatuare, ma non so cosa. Cosa mi consigli?
Nulla! Non per cattiveria, ma non posso in alcun modo proporti/suggerirti IO cosa tatuarti TU!
Hai deciso di tatuarti? Perfetto, sei nel posto giusto, ma per quanto riguarda il soggetto, sei tu che mi devi dire cosa vuoi. Io, poi, mi occuperò di consigliarti lo stile o la posizione, suggerirti altri soggetti o proporti elementi aggiuntivi, ma lo sforzo iniziale lo devi fare tu. Quindi, dopo aver deciso di farti marchiare, decidi il soggetto, cerca su internet, trova ispirazioni… Ed arriva in studio ‘preparato’: perché un esame lo potrai rifare… un tatuaggio, insomma…
Io, ad esempio, sono appassionatissimo di galeoni pirata e teschi, ma non credo che questi soggetti possano piacere a chiunque, anzi.
Dove fa meno male tatuarsi?
Porre questa domanda è un po’ come andare dal chirurgo plastico per una mastoplastica additiva ed uscirne con qualche goccia di botulino sulle ‘zampe di gallina’ perché “Volevo un seno procace, ma faceva troppo male…”.
Innanzitutto esistono sì, punti del corpo più sensibili di altri, ma anche qui il dolore è soggettivo. Inoltre, il dolore di un tatuaggio dura solamente il tempo del lavoro, non ha strascichi e non duole durante la guarigione. Quindi, perché entrare in studio “con le tette piccole ed uscirne con le tette ancora piccole e senza rughe attorno agli occhi?”
Detto questo, qualunque tatuaggio farà sempre e comunque più o meno male: in fin dei conti si tratta di una ferita, non di body painting. Come dico spesso:
“L’inchiostro marchia la pelle, ma il dolore ti marchia l’anima.” (Marco Black Jack Provolo)
Tatuaggi, pari o dispari? Tre è il numero perfetto? Ma tu, quanti ne hai?
Pari o dispari… senza offesa, ma chissenefrega? Desideri tatuarti tre, tredici, centroventisette soggetti? Perfetto, dispari andranno benissimo. Hai in mente due, ottantadue o quattrocendododici soggetti? Bene, avrai sul corpo un numero di tattoo pari. Quando hai comprato su Amazon le Air Jordan di prima, quante paia ne hai prese? Perché ho sentito dire dovrebbero essere pari 😉
Tre sarebbe il numero perfetto se tu fossi un marinaio: anticamente i marinai si tatuavano prima di partire per un viaggio (uno), all’arrivo (due) e quando tornavano a casa (tre). Ma se non hai intenzione di imbarcarti sulla Costa Concordia con Schettino, puoi anche esimerti dal rispettare questa ‘tradizione’…
Io, quanti ne ho? Non so, ho smesso di contarli più di una decina d’anni fa.
Vorrei un leone in realismo sulla falange dell’indice…
Fidati, non si può fare! Come, ma tu l’hai visto su internet? Se è per quello, io su internet ho letto che la terra è piatta e circondata da una catena montuosa alta 400 metri, ma mica ci ho creduto. Tatuare vuol dire ‘disegnare’ sulla pelle irregolare di parti del corpo irregolari. Pelle che non ha la stessa resa della carta. Ogni soggetto ha una dimensione minima, necessaria ad impedire che col tempo si smin… ehm, si rovini.
Tatui i minorenni?
Benché i tatuaggi possano essere realizzati su chiunque abbia compiuto 14 anni, previa autorizzazione dei genitori, io non tatuo minorenni. Perché? Perché ho una mia etica e delle regole, tra cui quella secondo cui ritengo che una persona debba essere almeno maggiorenne, prima di cominciare a ricoprirsi di inchiostro.
“Paese che vai, usanza (insindacabile!) che trovi.”
Questione di fiducia…
Quindi, vieni in studio con le tue idee e con la fiducia, ma predisponiti a cambiarle, alla bisogna, le tue idee, nel caso in cui non fossero ‘buone’. Fidati, non ci guadagno nulla a tatuarti una Carpa Koi anziché un Irezumi, a realizzarti una stellina o un infinito di 6,5, 7 o 7,5 centimetri.
“Il modo migliore per scoprire se ci si può fidare di qualcuno è di dargli fiducia.” (Ernest Hemingway)
Bene, a questo punto ti saluto: data l’ora, è giunto il momento di stappare un paio di birrette, di riporre armi e bagagli e di chiudere baracca e burattini… Nel prossimo post parlerò delle più ridic… ehm, suggestive leggende metropolitane legate al mondo dei tattoo… Nel frattempo potresti passare il tempo dando un’occhiata al nostro feed di Instagram e lasciarci un Like!
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Spoken by Marco Provolo
Dropped by Matteo Trombacco