Il primo era di buon augurio per il viaggio che si stava per intraprendere, il secondo indicava che la meta era stata raggiunta, mentre il terzo veniva realizzato solo al ritorno a casa. Ecco come è nata la tradizione – leggenda secondo la quale i tatuaggi dovevano, e in alcuni casi anche al giorno d’oggi debbano, essere sempre dispari. Una tradizione marinaresca che, tuttavia, al giorno d’oggi non ha alcun valore, se non scaramantico.
Questo per dire che seppur sia vero che il mondo del tatuaggio è pieno di significati più o meno nascosti, è altrettanto vero che quasi tutti i soggetti tatuati e tatuabili non sono altro che “segni e/o disegni” impressi sulla pelle che acquisiscono il significato che ognuno di noi vuole dargli. Quindi non fatevi troppi problemi su quello che “vi dicono gli altri”, quanto, piuttosto, prestate attenzione a voi stessi: chiedetevi, quindi,
“Perché mi voglio tatuare quel soggetto in quel punto?”.
Che decidiate, quindi, di tatuarvi un numero 13, un infinito o delle fasce nere, più che il significato “ancestrale” dei soggetti, chiedetevi se lo stiate facendo perché gli stessi vi piacciono, o solo per una moda del momento… Perché… perché le mode passano, ma i tatuaggi restano, spesso per sempre. E toglierli è lungo, doloroso e costoso. A quel punto è meglio seguire la moda comprando un paio di boyfriend jean che, alla peggio, l’anno prossimo finiranno in un cassonetto della Caritas…